Poliedrico, intraprendente, creativo, ma anche politico, imprenditore, artigiano, l’indiscusso Signore dell’eleganza non può essere fissato in una semplice sequenza di aggettivi. Quella di Salvatore Sanseverino è una storia incisiva, fatta di bivi e scelte audaci che ne hanno segnato la conversione lungo la via della seta.
Curioso e sperimentatore sin dall’infanzia, il piccolo Salvatore comprava ritagli di stoffa nei mercati di quartiere per farne cravattini.
Acquirente e collezionista appassionato dall’età di 16 anni, poi dispensatore di consigli di stile e gusto per amici e colleghi. Neanche 30 anni d’illustre carriera politica e la prestigiosa carica di primo cittadino di Pomigliano D’Arco riescono a tenere il self made man lontano dalla sua più grande passione: la cravatta.
È il 1992, anno in cui l’uomo politico abdica alla sua poltrona e rinasce artigiano, sarto, artista. E così dopo due anni trascorsi a studiare tecniche di laboratorio, qualità dei tessuti e disegni tra Como e la Gran Bretagna, il filosofo del nodo, aiutato dalle mani e l’esperienza di sapienti sarte che gli hanno svelato i segreti dell’antica sette pieghe, si lancia in una piccola produzione artigianale per pochi privilegiati clienti.